02/01/08

L'anno che vorrei

Esaurita anche la settimana dei festeggiamenti a tutti i costi (in tutti i sensi), eccoci di nuovo pronti ad affrontare un nuovo anno in maniera normale (più o meno).
C'è chi ha già fatto la lista dei buoni propositi (che verranno puntualmente disattesi), chi si aspetta il miracolo, chi teme la stangata e il disastro economico.Personalmente, non ho fatto alcuna lista di propositi e non mi aspetto nulla, né miracoli né disastri. A che serve preoccuparsi prima di qualcosa che eventualmente può accadere? Perché stare lì a pensare al futuro vanificando comunque il presente? Credo che il punto sia proprio questo: a furia di pensare al futuro, nessuno si gode più il presente, ovvero la vita. Per cui credo che sia molto meglio concentrarsi e godersi (nel bene e nel male) il presente, senza pensare né al futuro, né tantomeno al passato, zavorra ancora più pesante della paura del futuro.
L'anno che vorrei, insomma, è un anno al presente dove io possa essere sempre presente per tutti i 366 giorni che ci aspettano, in tutti i settori della vita.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Hai perfettamente ragione cara Patri, godiamoci il presente.
Un bacione e tanti cari auguri anche da Remotti.
Ale