30/01/07

Amauri Carvalho de Oliveira




Dalle prime pagine di tutti i giornali, da numero 1 del campionato italiano, da rivelazione dell’anno a una clinica di Roma, per un intervento al ginocchio che lo terrà fuori per tutto il campionato in corso. Che sfiga! Ma Amaurì (con l’accento sulla i come lo chiamano dalle sue parti) è giovane, determinato, e soprattutto brasiliano. Ovvero ha una visione della vita sempre ottimista che lo porta a prendere tutto - anche un infortunio grave nel momento migliore della carriera - con grande serenità. Vive a Palermo, una città di mare come la sua San Paolo (è nato in un sobborgo), una città che lo segue con un affetto straordinario. Palermo è un po’ come San Paolo? Sì, c’è lo stesso casino. La gente è molto aperta, allegra, spontanea come noi brasiliani. Che effetto fa infortunarsi gravemente nel momento migliore della carriera? Molto brutto. Stavo vivendo un sogno, all’inizio pensavo che fosse una forte contusione, quando mi hanno detto che dovevo operarmi è crollato tutto. Poi ho pensato che sono cose che capitano e che c’è gente che ha infortuni più gravi che torna a giocare come prima. E questo mi ha dato forza. Il primo pensiero dopo l’operazione? Fare bene la riabilitazione per rientrare in campo prima possibile. Quando pensi di rientrare? Dipende da come reagisce il ginocchio alle terapie. Per ora i medici mi dicono che sta andando alla grande, riesco a fare cose che in genere si fanno dopo molti più giorni. È vero che vorresti fare un concerto per i palermitani a fine campionato? È un’idea. Sto imparando a suonare il cavaquinho (una sorta di mandolino), è stata una scommessa accettata, vedremo. Molti amici in Brasile lo suonano, quindi un po’ vedendo loro, un po’ con i dvd sto imparando. Devo migliorare, ma ora ho tanto tempo a disposizione. Ti piace quindi il choro (musica tradizionale brasiliana)? Sì perché mi ricorda le mie radici. E il samba invece? Ce l’ho nel sangue, ma mi piace molto anche il rap perché utilizza parole vere. I tuoi rapper preferiti? Tra i brasiliani gli Aracionais, tra gli altri Tupac è il più grande, poi Snoopy Snoop Dog e 50 cents. Chi ti piace tra gli italiani? Più di tutti Laura Pausini, ma anche Cesare Cremonini, Vasco, Gigi D’Alessio e Mondo Marcio. Hai un rito scaramantico che fai ogni volta prima di entrare in campo? Faccio tutto nella vita partendo da sinistra: mi metto prima la scarpa e il parastinco sinistri, entro in campo e scendo dal letto col piede sinistro, etc. Hai la doppia nazionalità: sceglieresti la Seleçao o la Nazionale italiana? Me le prendo tutte e due, intanto sono molto onorato di essere corteggiato da queste due nazionali, poi vedremo chi mi chiama. Hai mai la saudade? A volte sì però si supera. Ho mia moglie e due figli qui, Il brutto è se viene a tutti e 4 insieme! Cosa ti manca di più del Brasile? I genitori e gli amici con cui ho giocato a pallone fino a 19 anni, quando sono venuto in Europa. È vero che è stata tua madre a spingerti a partire? Sì, mi ha detto: vai a fare quello che ti riesce meglio, ovvero giocare a calcio. Cosa diresti a un ragazzo che vuole diventare un calciatore professionista? Di non mollare mai, perché è una strada difficile, anche se per alcuni sembra facile. Se il tuo sogno è veramente quello, devi andare sempre avanti, e se vuoi fare il calciatore lo senti dentro. E per portarlo invece allo stadio? Che allo stadio tutto è molto più bello. Meglio sfilare ballando al Carnevale di Rio o vincere lo scudetto col Palermo? Vincere lo scudetto. Il complimento più bello che ti hanno fatto? Che sono un gran bravo padre. Cosa ti caratterizza di più? La serenità, la voglia di lavorare e la determinazione che mi ha spinto finora. Quando, e se mai, lascerai Palermo, dove ti piacerebbe vivere? Non lo so, ora sono qui e sto benissimo, penso solo al Palermo, voglio togliermi molte soddisfazioni e soprattutto ripagare l’affetto che questa gente meravigliosa mi ha dimostrato. Soprattutto da quando mi sono infortunato. Qui la gente mi vuole veramente bene. Numbers 11 il numero della sua maglia 186 i centimetri di altezza 83 i chilogrammi di peso 9 i milioni di euro sborsati dal presidente del Palermo Zamparini per avere Amaurì 2001 l’anno dell’esordio in serie A con la maglia del Napoli 18 le presenze collezionate quest’anno 8 i goal in questa stagione 1.447 i minuti giocati in serie A 11 il suo record di goal, realizzati l’anno scorso con la maglia del Chievo 400 le tessere acquistate dai tifosi del Palermo il giorno dell’annuncio dell’arrivo di Amaurì. Prima la media era di 20 al giorno.
(realizzata al telefono nel mese di gennaio 2007)