21/12/07

Il Natale che vorremmo...


Il Natale che vorremmo è un Natale senza guerre, senza urla, senza lamenti, senza volgarità, senza arroganza, senza prepotenza, senza superbia, senza disprezzo. Impensabile forse, ma ognuno di noi, credo, nel suo piccolo può fare qualcosa. A cominciare dai regali: basta con questa orgia consumistica che ti manda letteralmente fuori di testa e sotto in banca. Basta con l'ipocrisia del "volersi bene ad ogni costo", basta con questi auguri mandati via sms: se vuoi realmente augurare qualcosa di bello a qualcuno lo fai guardandolo negli occhi, prendendogli le mani, o - se è troppo lontano - chiamandolo e parlandoci. Basta con questi cenoni e pranzi luculliani di cui tutti poi si lamentano. Pensiamo a chi è meno fortunato di noi, a chi sta negli ospedali, a chi è costretto a dormire per strada, a chi non ha una famiglia, a chi non ha neanche un amico. Pensiamo a chi non sa come arrivare a domani e doniamo noi quel che possiamo: può essere un gesto, una maglia che mon mettiamo più o anche una coperta che ci avanza. O un semplice gesto, un sorriso, una moneta. A noi non costa nulla, a chi ci sta di fronte può anche salvare la vita.
Il Natale che vorremmo è soprattutto un Natale caldo, sereno, limpido, luminoso, gioioso...

19/12/07

Giorgia e il suo nuovo cd




Giorgia Stonata?

Ci sono voluti due anni per mettere insieme il nuovo album di Giorgia, Stonata. Un disco bello, forte e intenso che vede alcune presenze prestigiose: quella di Grillo, quella di Pino Daniele, ma soprattutto quella di Mina con cui Giorgia duetta in Poche parole e che segna - finalmente - l'ideale passaggio di consegne tra la più grande voce italiana del passato (Mina appunto) e quella del presente (Giorgia).
Che disco è questo Stonata?
Un disco che non finiva, mai, un lavoro lungo e impegnativo, costoso, faticoso, una specie di seduta di autoterapia. E' stato veramente un lavoro molto faticoso però bello, sono contenta perché ce l'ho messa veramente tutta, a livello di impegno, di ispirazione, di volontà. Poi per me è un disco importante perché è sempre un altro inizio, però è una fase anche delicata, importante anche a livello di mia esperienza.
Delicato perché?
Perché è un periodo intenso, di cose che accadono all'esterno, intenso dal punto di vista familiare, perché mentre facevo il disco sono morti degli zii, sono nati bambini a delle mie amiche carissime, e poi anche io sono in un afase di grandi cambiamenti. Credo che sia una cosa ciclica, ci sono cose che cambiano e che si riflettono anche interiormente. Io poi purtroppo perdo sempre un sacco di tempo su quello che accada dentro di me. Purtroppo perché a volte mi rendo conto che è anche troppo.
Canzoni che sottolineano ancora una volta che tu sei una persona che non si tira mai indietro, e che non si nasconde quando c'è da dire qualcosa...
Forse questa volta ho cercato di vincere anche quella parte di paura e di pudore che uno ha quando scrive. ho scritto la maggior parte di questi brani lavorando in una stanza insonorizzata che ho a casa, piccolissima, dove l'introspezione era obbligatoria, anche come ambiente, cercando di tirare fuori quello che uno ha. Ma prima lo devi trovare. Ho lavorato molto per eliminare quella paura e quel pudore di dire certe cose per fare un disco che a prescindere da quello che sarà il successo, rispecchia un momento preciso della mia vita, come sono dentro e fuori.
Che rapporto hai con la morte?
Il rapporto con la morte è cambiato molto negli ultimi anni, da quando è morto Alex Baroni. E' stata un'esperienza violenta, davvero devastante però mi ha permesso di fare un viaggio nel dolore che ti apre a volte delle porte. Quindi oggi sono più propensa a vedere la morte come un passaggio, un passaggio di un'anima che va da un'altra parte, poi chissà dove. La morte potrebbe essere anche una nascita, però comporta una dose di dolore, di sofferenza, di ingiustizia che ancra, tutt'ora continua a non avere spiegazione. Adesso mi concedo anche di sentire che un'anima va oltre e che anche se non la vedo, c'è. Se mi baso sul sentire. Se mi baso invece sul pensare, questo non aiuta.
E con la nascita?
Adesso che ho visto queste amiche che hanno partorito, ho pianto a dirotto. Questo perché, come ti dicevo prima, le cose stanno cambiando per me, anche esteriormente e vorrei che ne cambiassero molte altrem quelle giuste per tutti, e questo invece non lo vedo. La nascita è un'occasione che ci diamo tutti, perché comunque i bambini che nascono sono nuove possibilità di migliorarci come specie perché facciamo veramente pena come specie vivente noi umani.
Hai già pensato alla maternità, a fare un figlio?
Sì, due anni fa ci pensavo già in un altro modo, aspettavo che arrivasse quella cosa naturale che ti fa pensare che sa la persona giusta, però sono convinta che quando un bambino deve arrivare, arriva e basta. Non credo tanto che sia un desiderio, è una cosa talmente tanto naturale e miracolosa al tempo stesso che mi fa molta paura, questo sì. La cosa che ho realizzato è che ho una gran paura di non essere all'altezza.
In Libera la mente, seguito ideale di Vivi davvero dici che Bisogna ricominciare ad essere persone senza far finta che vada tutto bene...
La tendenza a fare finta che vada tutto bene è velenosa, è come nutrire l'ignoranza. Noi dovremmo ricominciare dalla base, dal diritto alla vita, alla libertò, al lavoro, solo che non abbiamo spunti di educazione a questo, proprio perché c'è qusta tendenza a dire ma sì, va tutto bene...
A proposito di politica, come vedi il Partito Democratico?
io ho sviluppato una strana cosa, che credo sia anche generazionale, sono talmente delusa di quello che è successo fino adesso, che sono in attesa, guardo e spero che veramente qualcuno faccia qualcosa e se questo qualcuno è Veltroni, ben venga. Bisognerebbe cambiare l'attitudine alla politica e al dialogo: non è questione di argomenti. Però ho paura che anche chi arriva lì limpido e trasparente con le migliori intenzioni, poi viene fagocitato dalla politica e quindi deve sottostare al gioco e quindi poi tante cose non si possono fare. Fino a che non cambia l'attitudine... anche interpersonale.
Ma un personaggio come Beppe Grillo (che hai anche messo nel disco) in questo momento è più utile o più dannoso alla politica italiana?
La politica italiana è già dannosa a se stessa, quindi credo che qualunque tentativo di risveglio proprio per recuperare le regole base dell'essere persone, vada bene. Qua se ci facciamo caso nessuno più si espone, tutti (e mi ci metto anche io) abbiamo paura di perdere quello che abbiamo. Visto come stanno andando le cose, e vanno male, nessuno vuole mollare quel poco, o quel tanto che ha. Quindi nessuno si espone veramente per nessuno, si pensa a sopravvivere ormai. Quindi qualunque reazione avvenga nella libertà di esrpressione delle persone. Perché dire allo Stato non mi sta bene come mi governi è un diritto che uno ha. Poi ognuno lo fa con i mezzi che ha. Secondo me va bene che qualcuno dico sono diverso, perché poi non sono neanche poche quelle persone. Ci vuole un po' di casino...
Altro argomento che ti sta a cuore è l'ecologia...
Sì ma se ne parla troppo poco e male. Ora questa cosa del nucleare è agghiacciante: risolvere i problemi di un pianeta che sta andado in rovina con il nucleare è folle, è una battuta? e poi l'Unione Europea vuole far passare gli OGM, i cibi modificati geneticamente, ma stiamo scherzando? E la cosa più assurda è che la legge passa automaticamente se non votano no. Qua è un'incoscienza assurda per proteggere gli interessi di chi ha i soldi.
In un altro brano, Vieni fuori, dici che la gente vive dietro un vetro con il bisogno di stare al sicuro, ma tu la inviti ad uscire invece e a farsi sentire...
Sì, dall'11 settembre in poi è stato un susseguirsi di notizie bruttissime, guerre su guerre, non si ferma più questa cosa ed è normale che uno si difenda perché ognuno ha i suoi problemi: c'è la gente che non arriva a fine mese, chi ha una malattia, ognuno tende a farsi la sua vita cercando di proteggersi però poi questo fa sì che le cose vadano come parer a qualcun altro.
C'è una tua rivalutazione della personalità del singolo, come caratteristica specifica di una persona...
Assolutamente sì, bisognerebbe dedicarsi alla propria personalità cercando di distinguere l'esperienza, il condizionamento che deriva dall'esperienza che ognuno fa nella propria vita, distinguere questo appunto da quello che poi la
persona è intimamente e veramente e cercare un modo di agire. Bisogna però dedicarsi a se stessi, al recupero a sentirsi come persona e come esistenza perché poi l'esistenza è la cosa più preziosa che abbiamo, quella che nessuno ti può levare. A prescindere da quello che vogliono gli altri da te o da quello che dovresti essere.
Quanto sono ossessionati i ragazzi di oggi da questa ricerca del successo ad ogni costo?
Molto perché c'è un martellamento continuo su questo che noi non avevamo perché avevamo meno tv, vedevamo e sentivamo meno cose e quelle che vedevamo e sentivamo erano ancora fuori dal controllo della comunicazione adesso tende ad essere tutto molto simile, tutto si somiglia e quindi bisogna appartenere a quella elite, per cui essere belli, essere all'altezza. Quando ero piccola ia le ragazzine volevano fare le infermiere, oggi accendo no la tv è tutto un lustrino, una pseudo-felicità ed è chiaro che le ragazzine ambiscano a quello. Solo a quello, non c'è nient'altro, è tutto uguale. Ancehs e poi gli adolescenti sono in gamba perché cominciano a scegliere delle cose, più di quanto facessimo noi. L'aspetto positivo di internet è che tu puoi scegliere. C'è talmente tanta comunicazione selvaggia che tu puoi andare a vedere tutto e decidere cosa prendere quelle che veramente ti piaccioni, no che le ricevi e basta.
Questo vale anche per la musica, myspace è la nuova frontiera della discografia: i ragazzi scelgono su internet la musica che vogliono loro, la vanno a cercare loro.
Sì internet è favoloso ma andrebbe organizzato meglio, dovrebbe esserci più protezione per la gente che ci lavora con la musica, l'arrangiatore, il produttore, l'autore, la crisi della discografia è evidente, le case discografiche stanno chiudendo e se loro avessero insistito di più, se ci fosse stato più interesse (cosa che non c'è) da parte del governo, cioè ci vorrebbe più tutela per la gente che lavora. Basterebbe poco, tipo vuoi scaricare due miliardi di cose dalla rete? Bene dammi - che ne so - due euro sulla bolletta. Però il canale è fantastico, perché è un canale dove tu puoi lavorare a prescindere dalle case discografiche. E puoi anche andare a sentirti la radio araba piuttosto che quella americana e fare le tue considerazioni sulla musica. Però la diffusione in internet dovrebbe avere la stessa importanza che ha un rapporto di vendite in un negozio. E' ancora tutto ad fare, insomma.
Il dolore aiuta a scrivere?
Sì, purtroppo sì. Dipende sempre da come lo vivi, se ci passi attraverso avrai sicuramente delle cose da restituire dopo, tutte le cose che in qualche modo ti cambiano ti portano a un'espressione maggiore.
Nel tuo blog parli molto di violenza: quella fisica viene amplificata dalle parole o viceversa?
E' una violenza di base, nel doversi difendere continuamente, nel nascondersi, una delle conseguenze del modo in cui viviamo è che poi fa qualche parte esca la repressione, l'insoddisfazione e quindi la violenza diventa come un filtro da cui passano le cose. Puoi essere violeno mentre guidi o mentre parli, non necessariamente solo se prendi un fucile e spari a qualcuno. La cosa peggiore è che non ci accorgiamo più che certi modi di fare che abbiamo sono violenti.
Come sei riuscita a trascinare Mina in un duetto con te?
Ancora non ci credo! E' stato fantastico, è stata una situazione che si è andata ad incastrarsi magicamente alla fine del disco. Mio padre circa un anno fa mi ha detto ma perché non provi a chiamare Massimiliano Pani, il figlio di Mna, prova a proporgli qualcosa, a scrivergli e io gli ho subito detto ma che stai a di' ma che quella sta a pensa a me? Poi mi sono detta, proviamo, semmai lascio un saluto e invece Massimiliano mi ha detto se ti va mandaci qualcosa. Quindi ho sentito che c'era comunque una certa apertura. Ho mandato delle cose ma lei stava preparando il disco in spagnolo, non ci siamo sentiti per un po' di tempo, fino a che un giorno il figlio mi ha chiamato e mi ha detto a lei questa canzone piace e la vuole cantare. A me m'è preso un colpo, ma veramente. Ho finito le ultime cose del mio arrangiamento e gliel'ho mandata e loro hanno aggiunto delle cose dicendomi vedi se ti piace. E' stata una cosa fichissima. E quando è arrivata, l'ultimo giorno di studio, mi è preso un colpo. Ancora ti giuro non ci credo. Per i primi giorni infatti non l'ho detto a nessuno.
Questa cosa tu la vivi ancora da fan, quasi?
Sì, guarda quando arriva la parte sua io ancora mi devo sedere, perché non mi sembra ancora reale. Erano anni che non provavo una felicità così.
Per anni ti hanno considerata l'erede di Mina e ora che hai realizzato questo duetto?
Ma io ho sempre risposto che di Mina ce n'è una sola. Da parte sua è stata una cosa fichissima aver fatto questa cosa con me, c'è stata un'intesa musicale, da tutte e due le parti e si è sentito. Quindi la vivo come una cosa, una figata di musica, un sogno che si è realizzato. Anche il fatto che abbia scelto questo canzone, mi ha fatto un regalo enorme.

12/12/07

diritto allo sciopero e ricatto

Quando lo sciopero diventa un ricatto, un atto di forza e di violenza allora non è più un diritto. Abbiamo assistito alla vergognosa protesta dei tassisti che hanno bloccato Roma (una delle città più belle, più importanti e più visitate del mondo)per due giorni. Nelle città più belle, più importanti e più visitate del mondo, i taxi sono un servizio pubblico alla portata della gente normale. Qui da noi sono un lusso, una maledizione: quando ti servono non li trovi, se piove puoi stare anche un'ora ad aspettarli, se vai a una stazione taxi rischi di fare la bella statuina in attesa che arrivi qualcuno (che magari sta al bar a prendere il caffè). Tutti ai loro comodi: un bel servizio pubblico davvero. Col risultato che adesso i tassisti (almeno quelli di Roma) sono ancora più odiati di prima dalla gente normale.
Adesso è il turno degli autotrasportatori: la trattativa è in corso (così almeno dichiara il primo ministro Prodi al tg di SKY) e loro cosa fanno? Una mattina si alzano e decidono di fermarsi sulle autostrade e di non consegnare più nulla. Complimenti, esercitano davvero bene il diritto di sciopero: mettendo in ginocchio una nazione che ha un'economia al limite del collasso, gettando nella merda milioni di persone che si ritrovano non solo a dover fare file da gironi danteschi ai distributori di benzina (forse il problema minore anche se il più vistoso), ma soprattutto a fare i conti con difficoltà inimmaginabili per chi non ha mai vissuto (per sua fortuna) la guerra. Non manca soltanto il caviale o lo champagne (cose di cui possiamo fare anche a meno) manca il latte (per i neonati e per i bambini più piccoli), mancano il pane, le verdure e la frutta (considerate le possibilità economiche di moltissimi italiani le cose che si vendono di più in questo periodo), mancano soprattutto i farmaci. Lo sanno questi "stoici difensori dei loro diritti" che c'è gente che vive (non per sua scelta) solo grazie alla somministrazione di alcune medicine? Lo sanno che i bambini hanno bisogno di un'alimentazione regolare e d equilibrata? Lo sanno che esiste (o dovrebbe esistere) una coscienza che dovrebbe ispirare buon senso e che dovrebbe aiutare a capire che a volte il bene comune è più importante di quello del singolo? Probabilmente no, anche perché se lo sapessero non andrebbero in tv a dire che con la loro protesta (che dicono andrà avanti ad oltranza) non pensavano di creare tante difficoltà agli italiani... Ma riusciranno anche a pensare o è un'operazione troppo complicata per loro?

04/12/07

Gianrico Carofiglio e l'arte del dubbio

Questa sera alle 23,00 Gianrico Carofiglio sarà mio ospite nella trasmissione Futura (Radio Città Futura 97.700). Parleremo del suo ultimo libro ("L'arte del dubbio", Sellerio), del film tratto dal suo romanzo "Il passato è una terra straniera" (diretto da Daniele Vicari e interpretato da Elio Germano) ma soprattutto parleremo di rock'n'roll.
Se siete interessati potete sintonizzarvi o collegarvi al sito www.radiocittafutura.it, altrimenti ne potrete leggere su queste pagine