24/11/09

LETTERA APERTA A CARLO ANTONELLI, DIRETTORE DI ROLLING STONE ITALIA

Questo è il testo della lettera che ho inviato oggi a Carlo Antonelli e a tutti i componenti della redazione di Rolling Stone Italia, dopo aver deciso (loro tutti) chi è la rockstar dell'anno (e averla pubblicata sulla copertina del numero attualmente in edicola).


Bravi, davvero. Ho sempre pensato, fin dal primo numero uscito in versione italiana, che foste riusciti a rovinare il PIU' BEL GIORNALE DI CULTURA ROCK DEL MONDO. Adesso, con questa geniale idea che avete avuto di mettere in copertina - come rockstar dell'anno - colui che sta portando il nostro paese alla distruzione completa, ne ho la conferma definitiva: ci siete riusciti. Bravi, lo avete distrutto, con questa copertina (ma anche con la linea editoriale che portate avanti dal primo numero, fatta eccezione per le cose che evidentemente riprendete dall'edizione originale e fate tradurre)lo avete reso lo zimbello dell'edicola, un giornale frivolo, banale, senza anima, esattamente l'opposto del Rock'n'Roll.
Ma del resto, se il direttore commentando la scelta della copertina dichiara "Come giornale di stile rock'n'roll non siamo interessati ai profili morali di questa designazione. Ci interessa molto di più l'icona pop", si spiega tutto. Ecco Antonelli, magari provi a fare un giornale pop senza però usurpare una testata storica e leggendaria come Rolling Stone. Oppure faccia il giurato, l'"opinionista" in qualche bel "talent show" televisivo o in qualche programma di moda (anche le sfilate che sono così numerose a Milano vanno bene), ma lasci stare il Rock'n'Roll, lo stile di vita Rock'n'Roll, perché non è proprio il suo pane quotidiano.
Oppure devo pensare che vendete così poco che pur di arrivare su tutti i quotidiani, su tutti i tg, e - presumibilmente, prossimamente - su tutti i periodici,vi abbia indotto a calarvi le braghe di fronte al sire in maniera così avvilente?
Anche in questo caso, Antonelli, il Rock'n'Roll è proprio distante anni luce da lei e dal giornale che fa.
Meno male che c'è l'edizione originale di Rolling Stone, almeno su quella non può mettere bocca...
Grazie per l'attenzione



p.s. Mi auguro (e vi auguro) che l'editore americano possa presto ritirarvi la licenza alla pubblicazione in Italia. Magari la danno a un editore e a uno staff editoriale più competente di voi.

20/11/09

Una lettera di Salvatore Borsellino

Ho letto e pubblico anche sul mio blog, questa lettera che Salvatore Borsellino (fratello di Paolo) ha messo in rete e che spiega perché sia necessario partecipare alla manifestazione del 5 dicembre prossimo a Roma con la quale si chiedono le dimissioni di Berlusconi.

Il popolo delle "Agende Rosse" scende in piazza a Roma il 5 dicembree - di Salvatore Borsellino

Ci ho riflettuto a lungo ma alla fine ho capito che non possiamo non partecipare alla manifestazione del 5 Dicembre a Roma.
La spinta finale a questa decisione è stato l'incontro a Londra con i ragazzi italiani costretti a lasciare un paese che non riesce ad assicurare loro un lavoro per andare a lavorare in Inghilterra, costretti a lasciare il loro paese per andare in un "altro paese" a cercare una stampa libera, dei mezzi di informazione non monopolizzati e asserviti, un parlamento in grado di votare delle leggi, una democrazia e non un regime mascherato da democrazia, un paese governato da un premier e non da un satrapo, un paese nel quale la legge è, per quanto possibile, ancora eguale per tutti, un paese in cui i magistrati sono rispettati e non vilipesi e quotidianamente aggrediti e minacciati, un paese in cui le leggi che vengono votate servano per tutti e non per uno soltanto. E che purtroppo in questo paese devono anche subire lo scherno di chi non riesce a capcitarsi come gli Italiani abbiano potuto scegliere e conttinuino in buona partre a sostenere un uomo, il capo del Governoch eper loro è un personaggio da operetta mentre in realtà è per noi l'attore principale di una cupa tragedia.
Non è stata un decisione semplice la mia, personalmente ritengo che continuare ad accusare il presidente del Consiglio di frequentazioni di minorenni, di utilizzo di prostitute pagate dai suoi lacchè, di compenso di prestazioni sessuali tramite nomina a posti di governo e via andando non sia che una maniera di far perdere di vista il vero problema, cioè che questo governo sta continuando a pagare le cambiali di una trattativa conclusa con la criminalità organizzata e condotta da una delle due parti a forza di bombe e di stragi per alzare il prezzo della trattativa stessa e indurre, chi aveva avuto l'oscena idea di avviare questa trattativa ad una resa incondizionata.
Si continua a discutere di processo Mills, di processo breve, di lodi di vario nome quando il vero problema è che chi è alla guida del governo dovrebbe essere indagato per essere uno dei mandanti occulti delle stragi del '92 e del '93 e dovrebbero essere messi alla luce i suoi rapporti con la criminalità organizzata. Quella criminalità organizzata che oggi gode i frutti di quella trattativa e che farebbe fare la fine di Salvo Lima a chi i patti stipulati non li rispettasse fino all'ultimo.
Questa manifestazione non è organizzata dai partiti, è nata spontaneamente dalla rete, dall'iniziativa di alcuni bloggers, e noi che dalla rete siamo partiti e che che la rete utilizziamo come base operativa per le nostra battaglie, che utilizziamo la rete come i partigiani utilizzavano le montagne, non possiamo restare nelle nostre postazioni ad osservare i nostri compagni che si buttano in questa battaglia.
Dobbiamo prendere le nostra armi, le nostra Agende Rosse levate in alto, e andare a combattere anche noi. Abbiamo combattuto e abbiamo vinto a Palermo, abbiamo impedito agli avvoltoi di posarsi ancora sul luogo della strage, abbiamo combattuto e abbiamo vinto a Roma, da soli con le nostra Agene Rosse abbiamo riempito delle nostra grida di RESISTENZA le strade e le piazze di Roma, ora, come un corpo speciale, dobbiamo scendere in mezzo agli altri ed essere riconoscibili per evitare che la manifestazione venga strumentalizzata dai partiti, ancora una volta dobbiamo essere noi a strumentalizzare loro. Questa è una manifestazione della Società Civile e la presenza del nostro simbolo, l'Agenda Rossa, servirà a riaffermarlo,
Noi non chiediamo le dimissioni di Berlusconi, chiediamo che Berlusconi possa essere processato per i suoi crimini e le nostre Agende Rosse saranno in piazza per proteggere quei magistrati che anche sui suoi crimini stanno indagando e che per questo sono ad altissimo rischio.
Noi dobbiamo essere la loro scorta.



Dopo aver letto questa lettera, ho ringraziato Salvatore Borsellino, a nome degli italiani onesti

12/11/09

Potere alla parola e alla bellezza

Mi sono chiesta spesso nel corso degli anni se avessi fatto la scelta giusta. Tante volte in tanti ambiti diversi, ma soprattutto in quello universitario. Ma non era meglio fare economia? Adesso avrei un lavoro piu stabile e meglio remunerato. O forse architettura? Avrei fatto una carriera migliore. No, sarebbe stata meglio giurisprudenza, con tutte le possibilità e le applicazioni che ti offre. O ancora medicina, con la capacità che ho di asccoltare gli altri (dicono) sarei stata (forse) un'ottima psicoterapeuta. E se avessi fatto invece odontoiatria? Sarei molto piu ricca. Poi una sera ti metti a sentire Roberto Saviano che parla in tv e capisci che la scelta che hai fatto è stata la migliore che potessi fare. Capisci, anzi ti ricordi, perché l'hai fatta quella scelta: perché null'altro al mondo ti rende piu libera della conoscenza, perché niente ti apre la mente piu della lettura, perché la letterattura, la scrittura ti fanno diventare una persona migliore. Così come la bellezza. Ed è con le parole che generano la bellezza che si raggiunge la libertà. Perché attraverso il pensiero, il ragionamento, si arriva alla comprensione. Per questo gli scrittori, i giornalisti, i libri fanno tanta paura agli assetati di potere, a chi vuole sottomettere gli altri, a chi non vuole essere giudicato, a chi si crede al di sopra di tutto e di tutti, ai bugiardi, a chi usa la violenza come unica forma di comunicazione. E ti senti orgogliosa allora di aver scelto di studiare la letteratura, le lingue straniere, le parole: perché tutto questo ti arricchisce molto piu di qualsiasi parcella o prestazione ben pagata. Un grazie sentito a Roberto Saviano che attraverso i suoi racconti ci fa capire sempre che stiamo dalla parte giusta.

05/11/09

LO SPAZIO BIANCO

Ho visto Lo Spazio Bianco, di Francesca Comencini. Un film sull'attesa, sulla solitudine, sull'egoismo, sulla solidarietà, sulla speranza. Un film bellissimo, intenso e poetico come forse solo le donne sanno fare. Bellissima la regia della Comencini, straordinaria l'interpretazione di Margherita Buy. Tutti gli altri sono dei comprimari, descritti attraverso i loro gesti, le loro parole e soprattutto i loro vestiti. E si capisce di più da come si vestono chi sono in realtà, che dalle loro azioni. Ottimo il lavoro delle costumiste che disegnano perfettamente i singoli personaggi anche con pochi indumenti o piccoli particolari. Fin dalla prima scena si capisce che la vita di Maria è fatta di delusioni, abbandoni, attese, solitudine, speranza. E lo si capisce anche dall'abito che indossa e dal nastrino di velluto che vezzosamente si è messa intorno al collo per andare a ballare, da sola. Balla da sola ma quel laccetto così delicato e vistoso al tempo stesso potrebbe dischiuderle le porte del paradiso. O di quello che lei crede che lo sia.
Una storia "sentita" da regista e protagonista, così tanto che si ha quasi l'impressione, da spettatore, di entrare nel loro mondo, quasi fossi un invadente ficcanaso. Poi man mano che scorrono le immagini ti accorgi che quella potrebbe essere la tua di storia. E allora cominci ad entrare nella vita di Maria (Margherita Buy) e ti cali nei suoi panni, ti senti lei. Capisci che anche tu sei in perenne attesa. Che qualcosa inizi, o che finisca. Capisci che se ti guardi intorno di solitudine ne vedi tanta, tantissima, e forse ti senti meno solo. Capisci che anche di egoismo ce n'è tanto, tantissimo e provi orrore e compassione. Capisci che però anche la solidarietà è lì dietro l'angolo, più di quanta tu posa immaginare, perché ti arrriva da chi non te lo aspetti. Eppure c'è, ed è tanta, tantissima. E provi gioia e sollievo. In un'alternarsi di emozioni che ti prendono dall'inizio alla fine del film: da quando Maria balla sulle note di "Call Me" dei Blondie, ai titoli di coda. Potenza delle belle storie, delle belle immagini, del bel cinema. Ti emozioni e ti commuovi come se assistessi alla storia della tua migliore amica o alla tua. Cominici a pensare anche tu che la speranza possa essere l'unica via per uscire dal tunnel, o quantomeno che sia indispensabile per sopportare l'attesa, la solitudine, l'egoismo e per trovare la solidarietà. Una delle frasi che ricorrono più spesso è "Aspetto che mia figlia nasca, o muoia", e il film è tutto giocato sulla sottilissima linea che separa la vita dalla morte. Una linea invisibile che demarca e determina non soltanto la nostra vita ma anche quella di chi ci sta intorno.