12/11/07

BASTA VIOLENZA (2)

Sono passati pochi giorni ed eccoci di nuovo a parlare di un nuovo atto di violenza agghiacciante, di una nuova tragedia che non può trovare una giustificazione né una spiegazione: Gabriele Sandri, anni 28, è morto ieri mattina colpito dal proiettile sparato da un poliziotto a 200 metri di distanza. ma non durante una manifestazione degenerata, né tantomeno durate una rapina o durante un rapimento. Gabriele Sandri stava in macchina con 4 amici, nella piazzola di un autogrill SULLA CARREGGIATA OPPOSTA a quella dove si trovava il poliziotto (che ora ha anche un nome: Luigi Spaccatorella), dopo aver fatto colazione e litigato (molto probabilmente, forse anche violentemente) con altri 4 ragazzi, occupanti di un'altra macchina. Stava ripartendo per andare a Milano a vedere una partita di calcio, così come facevano gli occupanti dell'altra macchina: andavano a vedere un'altra partita di calcio. E Spaccatorella (se si chiama effetivamente così) cosa ha fatto dall'altra parte dell'autostrada? Ha sparato, ha sparato ad altezza d'uomo, ha sparato per sedare la rissa, ha sparato per cosa? Ha ucciso una persona, che - stando alle tstimonianze di chi lo conosceva bene - non era nemmeno un ultrà, un violento, un ladro, un criminale, un bandito. Semplicemente uno che stava lì per andare a vedere una partita di calcio.Ma poteva stare lì pure perché andava a un concerto o a fare una scampagnata. Ma la polizia chi manda in giro? Dicono che l'agente si sia spaventato: ma se stava a 4 corsie di autostrada (più due di emergenza) di distanza di cosa si è spaventato? Dicono che prima abbia azionato la sirena: ma perché non si è fermato lì? Dicono che abbia sparato in aria a scopo intimidatorio: altro che intimidazione, l'ha fatto secco a Gabriele, e tuti abbiamo visto il foro della pallottola nel deflettore posteriore dell'auto. Altro che aria: il colpo era ad altezza uomo, drammatica tragica coincidenza, non ha colpito nessuna macchina in movimento ma si è conficcata nella macchina e nel collo di Gabriele. Ammazzandolo, sul colpo.
Ma se anche la polizia - che già nel 2001 al G8 di Genova aveva dato agghiacciante prova di inaffidabilità - non riesce a fronteggiare situazioni di (relativa) difficoltà, di chi ci dobbiamo fidare, da chi dobbiamo sentirci protetti, e soprattutto come possono definirsi ancora forze dell'ordine?
Di tutto questo parleremo stasera a FUTURA, alle 23, su Radio CIttà Futura (fm 97.700, www.radiocittafutura.it)
P.S. Di tutta quell'altra vergogonosa rappresentazione andata in scena la sera a Roma non parlo perché quella è delinquenza comune, ahimé ormai all'ordine del giorno.

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