08/01/10

Il fascino rassicurante e rasserenante di Mr. Gere



Quando vai a vedere un film con Richard Gere metti in preventivo che forse non vedrai un capolavoro, o uno di quei film che fanno in qualche modo la storia del cinema, ma sai per certo che trascorrerai due ore in totale rilassatezza, in una sorta di stato di beatitudine che ti rasserena e ti predispone meglio nei confronti degli altri. E questo grazie non tanto alle storie raccontate, quanto per la presenza di Mr. Gere, che non a caso – forse – da qualche anno è buddista. Il fascino di Richard Gere (che aumenta con gli anni) è qualcosa che ti avvolge completamente e ti rassicura al tempo stesso. Il nuovo film “Hachiko”, diretto da Lasse Hallström, non fa eccezione. La storia è commovente, il cane (uno splendido Akita) è meraviglioso, i caratteri degli altri personaggi ottimamente delineati, i colori sono bellissimi e la fotografia è a tratti spettacolare, con continui passaggi di prospettiva e colore: il cane vede in bianco e nero e da una prospettiva decisamente diversa da quella umana. E poi c’è lui, Mr. Gere, che si erge sullo schermo. Sì, possiamo anche dire che fa sempre la stessa parte (come sostengono i suoi detrattori) ma in realtà è la sua personalità carismatica a delineare i personaggi che interpreta. Sono i suoi capelli sempre più bianchi a renderlo sempre più credibile. Per questo quando per ragioni di copione è costretto a recitare con i capelli tinti (come nel caso di “Amelia”, altro film di uscita imminente) risulta meno incisivo.
“Hachiko” è una storia di fedeltà, di quella fedeltà che né un uomo né una donna ti sanno dare, quella fedeltà totale e immutabile nel corso del tempo che solo un cane può regalarti.
L'essenza del film è tutta qui, nel concetto di fedeltà incondizionata che il cane dà all'uomo, nel senso di caducità che accompagna la vita, e nella presenza rassicurante e rasserenante di Mr. Gere. Lui da solo vale il prezzo del biglietto. E sono sicura che uscendo dal cinema molte persone decideranno di prendersi un cane. Non necessariamente un Akita o un altro cane di razza, basta un randagio. Il cuore di un cane, molto spesso, è più grande di quello di un uomo.

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