“Giovani
ribelli (Kill your darlings )”, ovvero la nascita della Beat
Generation
Le
premesse per un grandissimo successo ci sono davvero tutte: un cast
semi-stellare di giovani del nuovo cinema americano, una storia
appassionante (quella di un gruppo di amici - poi diventati i
creatori del movimento letterario piu imprortante del ventesimo
secolo), una trama avvincente. Con queste credenziali “Giovani
ribelli (Kill your darlings)” si presenta nelle sale
cinematografiche di tutta Italia.
Protagonista
centrale è Daniel Radcliffe
che interpreta il ruolo di un giovanissimo Allen Ginsberg, uno dei
fondatori della cosiddetta Beat Generation, ovvero quel movimento
artistico che ha caratterizzato tutta la cultura giovanile dagli Anni
'50 in poi.
La
storia è quella di quattro giovani studenti della Columbia
University (a New York) che, ispirati dall'esempio di Walt Whitman e
della "setta dei poeti estinti" ma soprattutto dalla
“Visione” di Yeates, sfidano le regole rigidissime della più
potente Università Americana, finendo per diventare a loro volta una
fonte inesauribile di ispirazione per le generazioni successive. I
quattro studenti sono Allen Ginsberg, appunto, interpretato da un
ottimo Daniel Radcliffe, Lucien Carr (Dane DeHaan), William Burroughs
(Ben Foster), Jack Kerouac (Jack Huston). Già paragonato al celebre
“L'attimo fuggente”, il film di Peter Weir interpretato nel 1989
da Robin Williams nel ruolo di un professore che spinge i suoi alunni
a seguire il proprio istinto, in realtà qui non c'è un insegnante
che stimola i suoi allievi alla ribellione, ma al contrario sono loro
che si ribellano agli insegnamenti classici ed obsoleti (dal loro
punto di vista) del Professor Steeves. E dalla lettura della
“Visione” di Yeates, trarranno spunto per dare vita ad una “Nuova
visione” in cui vengono ribaltati tutti i canoni letterari. Tra
loro c'è anche la presenza – sempre più ingombrante - di David
Kammerer, professore costretto a lavorare come bidello, scrittore
ombra (nonché amante) di Lucien Carr, che segnerà in maniera
drammatica la vita di tutti loro.
“Giovani
ribelli” è uno di quei film di cui si parlerà molto, e a lungo.
E' un film che racconta un aspetto della Beat Generation decisamente
poco noto, ma determinante per capire – ad esempio – da dove
parte “L'urlo” di Ginsberg. Un film da vedere con attenzione per
capire tante piccole sfaccettature che hanno poi dato vita ad un
movimento culturale cosi importante e innovatico come la Beat
Generatiom.
A
conferma di ciò il Premio come film evento delle Giornate degli
Autori a Venezia con una motivazione che lo definisce “un’opera
di forte creatività autoriale in grado, grazie a una rigorosa scelta
di stile e ad originalità di approccio, di segnare la nuova stagione
del cinema americano in cui sono rispettate le ragioni del pubblico,
della cinefilia, della memoria culturale del secolo. Forte di uno
spettacolare gioco d’attori, della forza della colonna sonora, di
una cinematografia spiazzante e raffinata, il film è diventato un
autentico evento nel contesto della 70 Mostra del Cinema”.
1 commento:
E anche Harry Potter è cresciuto, diventando un tipo decisamente poco raccomandabile! :-)
Sono molto curiosa di vedere il film, ancora di più adesso che ho letto la tua recensione.
M.
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