THE CANYONS
di Paul Schrader
Scitto da Bret Easton Ellis
con Lindsay Lohan, James Deen, Nolan
Funk, Amanda Brooks, Tenille Houston
Produzione: USA 2013
Esce il 14 novembre
La noia
esistenziale, il lusso sfrenato, la disperazione della povertà, la
cocaina come stimolo, il sesso vissuto senza regole (ammesso che ne
abbia) e senza sentimento, la violenza maniacale, l'ennesima versione
del sogno americano che va in frantumi. Bret Easton Ellis, scrittore
prodigio dei favolosi e scintillanti anni 80, resta fedele ai suoi
cliché, quelli che gli hanno garantito il successo planetario, e li
mescola in maniera molto abile nel nuovo film diretto da Paul
Schrader.
Al centro di The
Canyons c'è un ricchissimo rampollo di famiglia (Christian,
interpretato da James Deen) che “gioca” a fare il
produttore cinematografico. Accanto a lui la bellissima e misteriosa
Tara (un'ottima Lindsay Lohan), attrice dal passato oscuro che
verrà lentamente svelato nel corso della vicenda. Christian sta per
produrre un film di scarsissima qualità solo per poter continuare a
prendere i soldi del padre ed accontentare al tempo stesso la sua
assistente, Gina (Amanda Brooks), scegliendo il suo fidanzato
Ryan (Nolan Funk) come protagonista. A completare il quadro,
c'è Cynthia (Tenille Houston), ufficialmente insegnante di
yoga, in pratica ex aspirante attrice ed ex ragazza di Christian il
quale continua – nonostante la relazione sui generis con
Tara - a godere anche dei suoi favori sessuali.
Ognuno di loro –
ad eccezione di Gina, l'unica anima pura del film – ha qualcosa da
nascondere. Ognuno di loro vive ossessionato dalle proprie paranoie:
che sia il sesso, la gloria, il terrore di tornare a vivere in un
tugurio, il denaro, tutti sembrano disposti a fare qualsiasi cosa pur
di raggiungere il proprio obiettivo. Passando sopra a tutto e a
tutti.
A fare le spese di
questa corsa sfrenata a velocità folle verso il soddisfacimento
delle proprie ambizioni (anche le più turpi) saranno le uniche due
persone che ancora credono nei sentimenti, le uniche che vivono
secondo i propri mezzi fidandosi dell'amore e della sincerità. Ma in
una società spietata priva di qualsiasi sentimento, amore e
sincerità sono parole svuotate di senso e di significato. Non
servono nemmeno a riempire la bocca dei protagonisti, tanto sono
fuori luogo. Il film si tinge di noir e accelera verso
l'epilogo che sarà quantomai tragico con tutti i protagonisti
appiattiti su un livello di aberrazione e vacuità morale
emblematico. Di contro, chi crede nell'amore e nella possibilità di
una vita “normale” è destinato a soccombere.
Un film cinico e
duro dove non c'è posto per il pentimento né per l'amore, una
storia dove il sogno americano è ridotto ad una disgustosa poltiglia
che si incolla alle vite dei vari personaggi e li plasma come
mostruose marionette disposte a tutto pur di raggiungere quello
stesso sogno che hanno fatto a pezzi. Meglio fingere che essere
felici, meglio il denaro della passione, meglio l'artificio della
realtà. E Los Angeles, anch'essa protagonista del film con i suoi
canyons affascinanti e ambigui, non poteva che essere lo scenario
ideale per una storia come questa: accogliente e solare
all'apparenza, cinica e spietata nella realtà.
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